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ArchiMete Diving Capo Caccia è un PADI Dive Resort (n° 29089) che organizza immersioni e corsi sub nei più scenografici siti della Riviera del Corallo.
La sede si trova sulla spiaggetta della Baia di Tramariglio, nel cuore dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia-Isola Piana e del Parco Naturale Regionale di Porto Conte. Un quartier generale ricco di storia e fascino, dal momento che fino agli anni ’60 era posto di guardia dell’ex Colonia Penale di Tramariglio.
ArchiMete Diving Capo Caccia mette a disposizione dei propri clienti una comoda area logistica per il cambio e il risciacquo attrezzature, toilette con doccia calda, docce esterne, un’ampia veranda affacciata sul mare e un accogliente giardino con chiosco-bar dove è possibile godere di piacevoli momenti di relax sia prima che dopo le attività.
L’area di Capo Caccia, riconosciuta patrimonio Unesco, è famosa in tutto il mondo per la presenza delle grotte sommerse e semisommerse. Nell’ambito del Diving center operano esclusivamente figure professionali specializzate e certificate che conoscono palmo a palmo i fondali e le grotte della Riviera del Corallo: un istruttore subacqueo e 2 guide subacquee, tutti regolarmente iscritti al Registro Guide Turistiche della Regione Autonoma della Sardegna.
ArchiMete Diving Capo Caccia svolge le attività diving e snorkeling con un gommone d’altura di 7,20 metri, equipaggiato con motore Yamaha da 200 cv 4T eco. Dispone inoltre di attrezzature complete per attività di immersione subacquea e snorkeling per 30 persone e bambini da 5 anni in su.
La posizione privilegiata e strategica di ArchiMete Diving Capo Caccia, al centro dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia-Isola Piana, consente di raggiungere in pochissimi minuti di navigazione i più scenografici e interessanti punti d’attrazione della Riviera del Corallo.
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Tante idee, una filosofia
Il principio di ArchiMete: “Un corpo immerso nella natura riceve una carica emozionale e di benessere pari all’immensità delle meraviglie in cui si trova”
Il centro turistico ArchiMete è stato concepito con il preciso obiettivo di minimizzare il più possibile l’impatto ambientale in una zona che è scrigno di biodiversità grazie anche alla presenza del Parco Naturale Regionale di Porto Conte e dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia-Isola Piana. La sede del centro turistico è il vecchio posto di guardia e alloggio dei militari, in particolare Carabinieri, che fino agli anni ’40 del secolo scorso hanno svolto servizio presso l’ex colonia penale di Tramariglio (vedi la storia della nostra sede). La filosofia eco-friendly è stata applicata alle strutture e alle attrezzature in uso al centro turistico e al diving: per esempio i gommoni sono tutti dotati di motori di ultima generazione che permettono di tutelare la risorsa ambientale sia marina che terrestre.
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Dal 2015 è aperto al pubblico anche un CHIOSCO-BAR situato al centro di un accogliente giardino con area relax.
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Il centro turistico ArchiMete organizza escursioni nei luoghi più incantevoli della Riviera del Corallo, cliccate sulle schede a fianco per scegliere come vivere la vostra emozione!
INFORMAZIONI UTILI E PRENOTAZIONI
Per informazioni sulle attività di snorkeling e kayak inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica: archimete@archimete.it specificando le diciture “Info snorkeling” o “Info kayak” nell’oggetto.
Oppure contattare i numeri +39 333 6744889 o +39 334 9372278 (orario: 09.00-13.00 / 14.00-19.00)
Il centro turistico ArchiMete Sardegna si trova nel cuore dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia-Isola Piana, riserva protetta istituita nel 2002 con l’obiettivo di tutelare un patrimonio naturale e faunistico unico al mondo. È qui, infatti, che si trova la maggior concentrazione di grotte sommerse del Mediterraneo, fino a pochi decenni fa rifugio privilegiato per la foca monaca. Anfratti spettacolari e scenografici, ricchi di flora e fauna sottomarina e agevolmente visitabili da gruppi di subacquei (necessario sempre l’accompagnamento da parte di una guida sub del luogo). L’area marina comprende anche il fiordo di Porto Conte e si estende da Punta delle Gessiere a nord-ovest fino alla costa sud-est che da Punta Giglio termina con il capo: la zona è caratterizzata da imponenti promontori calcarei a picco sul mare, rifugio ideale per uccelli come il gabbiano corso, il cormorano e il raro grifone, volatile che può raggiungere un’apertura alare di quasi 3 metri. L’area marina è suddivisa in tre zone: la A è riserva integrale dove sono vietate tutte le attività; mentre nella B e nella C sono consentiti transito, immersioni subacquee, snorkeling e, con i dovuti permessi, l’attività di pesca.
L’istituzione dell’area marina protetta ha significato davvero una svolta per la ripopolazione di tutto l’ambiente marino sommerso della zona.
Fauna: L’area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana custodisce un patrimonio faunistico unico al mondo. Perché le caratteristiche geomorfologiche del territorio, in particolare le falesie e le rocce calcaree, hanno favorito la colonizzazione di specie come spugne, molluschi litofagi, gorgonie del genere Eunicella e Paramuricea clavata, la scenografica gorgonia rossa e viola che in questa parte della Sardegna trova un habitat ideale. Come ha trovato le condizioni migliori per attecchire e crescere il famoso corallo rosso (Corallium rubrum), facilmente visibile in numerose grotte anche a profondità non eccessive (già intorno ai 5 metri si trovano interessanti colonie). Una risorsa preziosa a livello naturalistico, visto che il corallo è un validissimo indicatore ambientale, ma anche per l’economia del luogo che, proprio sulla lavorazione di questo organismo ha creato un distretto artigiano unico al mondo. Un elemento così importante e storico per Alghero che figura perfino nello stemma comunale.
Le acque e le grotte dell’area marina protetta sono poi habitat ideale per le aragoste mediterranee (Palinurus elephas) che qui sono compagne di ogni immersione, per il gamberetto rosso (Parapandalus narval) e per astici (Homarus gammarus), magnose (Scyllarides latus) e granseole (Maja squinado). Nella prateria di posidonia (Posidonia oceanica) è facile scorgere i simpatici cavallucci marini (Hippocampus) e le pinne nobilis, oltre a seppie e pesci di fondale come ghiozzi, mennole, bavose, zerri, tordi e triglie. L’ambiente nectonico offre invece incontri ravvicinati con grandi pelagici come saraghi, branzini, dentici, cernie, pesci luna, gronghi e barracuda che è facile avvistare in branco quando si risale da un’immersione. L’ambiente protetto di Porto Conte e la costa scoscesa di Capo Caccia sono poi richiamo irresistibile per grandi cetacei come delfini e grampi, facilmente avvistabili nelle prime ore del mattino.
Le falesie e le scogliere a picco sul mare sono invece rifugio privilegiato per numerosi uccelli marini come il gabbiano corso (Ichthyaetus audouinii), il marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis), la berta maggiore (Calonectris diomedea), la berta minore (Puffinus puffinus) e l’uccello delle tempeste (Hydrobates pelagicus).
Flora: L’area tutelata dal Parco Naturale Regionale di Porto Conte presenta una ricca e florida vegetazione a macchia mediterranea alternata da foreste di lecci (Quercus ilex) spesso a picco sul mare. Sott’acqua vegetano numerose specie di alghe brune e verdi, mentre i fondali sabbiosi sono dominati da praterie di posidonia (Posidonia oceanica). I tratti di costa più vicini alla riva, invece, vedono il proliferare di alghe dei generi Caulerpa e Cymodocea.
I parchi naturali sia terrestri che marini sono una risorsa fondamentale per tutte le imprese che operano nel turismo.
Un vero valore aggiunto per chi, come ArchiMete, propone offerte turistiche con le quali vivere la natura più vera e incontaminata. È anche per rafforzare questo messaggio che ArchiMete fa capolino nel grande mare delle fiere turistiche: il primo trampolino di lancio è la 3^ Borsa Locale del Turismo (BLT3) in programma a Sassari il 2 dicembre. Un momento di incontro e confronto tra operatori turistici della Sardegna e tour operator specializzati nel settore delle vacanze dinamiche.
Il comparto turistico è uno, se non addirittura il principale, canale di sviluppo economico dell’intero Paese. Sono i fatti a confermarlo, non certo noi: l’Italia è culla di civiltà, è prima al mondo per ricchezza di patrimonio storico, culturale e archeologico; e ha anche una tradizione culinaria sopraffina che di certo rappresenta un altro elemento trainante del turismo.
Peccato, però, che ancora si stenti a scommettere su tutto questo.
Ma qualcosa sta cambiando: sempre più giovani stanno riscoprendo il desiderio di mettersi in gioco nel proprio territorio di origine, sfruttando nella maniera più attenta e sostenibile luoghi incantevoli, mettendo a frutto anni di studio e titoli di specializzazione.
Perché oggi non è più sufficiente dire al turista “Vieni, sdraiati in spiaggia e fa il bagno nel mare turchese”.
C’è anche questo, ma non basta.
È necessario studiare e proporre un’offerta complessiva che, in pochi giorni, abbracci un ventaglio di proposte: subacquea, snorkeling, trekking a piedi o a cavallo, osservazione naturalistica, visite a siti archeologici, escursioni alla scoperta di angoli inaccessibili del territorio.
Lo chiede il mercato, soprattutto quello dei turisti del centro e nord Europa. Ecco da dove riparte l’industria turistica italiana.
E il nord ovest Sardegna deve essere pronto a giocare un ruolo da protagonista.