Il sito archeologico si trova lungo la strada che conduce a Capo Caccia, appena superato il bivio per la Strada provinciale 55 bis che conduce a Sassari. Il sito è nel cuore della rada di Porto Conte, nella cosiddetta “baia delle ninfe” o “Nymphaeus Portus” di Tolomeo. Il complesso sorge in riva al mare e finora gli archeologi hanno portato alla luce 49 ambienti distribuiti per quasi 140 metri di lunghezza. Sono ancora ben visibili alcuni mosaici, ma molti sono stati asportati ed esposti in sicurezza nel Museo archeologico nazionale “Sanna” di Sassari (via Roma 64; tel. 079.272203- www.museosannasassari.it).
Secondo gli archeologi la villa era il “buen retiro” di un facoltoso personaggio dell’epoca che qui si dedicava al cosiddetto “otium”, cioè alla cura dello spirito e ai piaceri del corpo. L’estensione del complesso e le strutture ritrovate, però, lasciano supporre che fosse anche un punto di produzione agricola che godeva di una posizione privilegiata per quanto riguarda gli imbarchi e i commerci marittimi.
Nel corso dei secoli la villa ha subito diversi rimaneggiamenti e sono ben visibili le varie tecniche edilizie impiegate, come l’opus caementicium e l’opus africanum, fino ad opere murarie in pietre a secco relative al periodo medievale.
La parte più a nord della villa era probabilmente su due piani e nella parte bassa era stato ricavato un ambiente termale decorato con marmi e ricche decorazioni policrome. Tra queste ha destato particolare interesse archeologico e artistico uno stucco che raffigura una Nereide a cavallo di un animale marino. Una figura leggendaria figlia di Nereo, la divinità marina della mitologia greca che abitava in una grotta negli abissi marini. Ed è proprio nel comprensorio di Capo Caccia che si trova la Grotta di Nereo, tra i più importanti e spettacolari antri sommersi del Mediterraneo la cui visita rientra fra gli itinerari proposti dal centro turistico ArchiMete.
ArchiMete, un po’ come il grande genio e inventore Archimede.
È un centro turistico specializzato nel settore del turismo attivo e dinamico. “Archi” come archeologia, storia, cultura e “Mete” come le destinazioni e avventure cercate e desiderate. L’obiettivo è offrire al turista l’opportunità di crearsi una vacanza “geniale”, quella che soddisfa il più possibile le aspettative di ciascuno.
ArchiMete è al centro della Baia di Tramariglio, nel cuore di due riserve naturali, una terrestre e l’altra marina: il Parco regionale di Porto Conte e l’Area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana. Un palcoscenico ideale per trascorrere periodi di vacanza in pieno divertimento e relax, dando sfogo alle proprie passioni.
Le attività spaziano dalle immersioni subacquee (l’area di Capo Caccia è tra le più famose al mondo per straordinarie grotte sommerse) allo snorkeling con annesso tour delle falesie, dal kayak fino al trekking terrestre. La possibilità di locare comodi gommoni permette poi di vivere nella maniera più vera e personale questo angolo di paradiso terrestre.
Il centro turistico ArchiMete Sardegna è nel cuore del Parco Naturale Regionale di Porto Conte, area naturale protetta di grande pregio istituita nel 1999. Il parco si estende per 5.350 ettari nel territorio del Comune di Alghero e presenta scenari naturali assai variegati e unici nel loro genere. La zona di costa è compresa fra Capo Caccia a ovest e Punta Giglio a est ed è caratterizzata da ampi costoni di falesie a picco sul mare, alternati a tratti di roccia meno scoscesi. L’entroterra del promontorio è invece dominato da colline dolci e piccole radure dove è frequente avvistare animali che vivono allo stato brado: dai cinghiali ai cervi, dai daini alle donnole, ai ricci e perfino gli asinelli bianchi dell’Asinara, ben visibili all’interno della Foresta demaniale Le Prigionette “Arca di Noè” che si trova a poche centinaia di metri dal centro turistico ArchiMete Sardegna.
Una manciata di chilometri più a nord si trova il lago Baratz, unico lago naturale della Sardegna e meta privilegiata degli itinerari di trekking, in mountain bike e a cavallo che percorrono i sentieri della zona di Porto Ferro. Si estende per poco più di mezzo chilometro quadrato, ma è un vero e proprio laboratorio naturale all’aperto grazie alla presenza di numerose specie di flora e fauna. Sulle rive del laghetto è rigogliosa la macchia mediterranea con cisto, rosmarino selvatico, mirto, lavanda e corbezzolo, e tra gli arbusti non è difficile scorgere uccelli come la folaga e il germano reale, mentre a pelo d’acqua fanno capolino le testuggini d’acqua dolce.
Altro bacino idrico di grande interesse naturalistico e storico è lo stagno del Calich, all’ingresso ovest di Alghero, nei pressi di Fertilia. Lo stagno rientra nel perimetro del parco regionale di Porto Conte ed è ecosistema per numerose varietà vegetali e faunistiche. Ben visibile l’antico ponte romano che, insieme alla Villa romana di Sant’Imbenia, è tra le poche testimonianze rimaste dell’età Imperiale.
Bisogna andare indietro di 6000 anni, al Neolitico, per inquadrare la storia del territorio algherese: la zona custodisce splendide testimonianze storiche e archeologiche delle epoche prenuragica e nuragica, come le necropoli ipogeiche di Santu Pedru (San Pietro) e Anghelu Ruju (Angelo rosso, cioè il diavolo) e i villaggi nuragici di Palmavera e Sant’Imbenia, tutti luoghi facilmente raggiungibili dal centro turistico ArchiMete Sardegna. A Sant’Imbenia, in particolare, nel IX secolo a.C., i fenici stabilirono un importante porto commerciale sfruttando il riparo naturale dell’insenatura di Porto Conte e la presenza di sorgenti di acqua dolce.
Sandro Pileri: titolare del diving, istruttore ESA e guida subacquea*, specializzato nella gestione e conduzione di diving center. Ha alle spalle un’esperienza ventennale nel settore della subacquea. Da sempre la sua passione è quella per il mare, con un irrefrenabile desiderio di trasmettere agli altri l’amore per l’ambiente marino. Considera la sicurezza l’ingrediente principale per vivere il mare e divertirsi sott’acqua. Sandro è anche un barcaiolo patentato di lunga esperienza.
Possiede ed è titolato a insegnare la specialità Cavern.
* n° 837 registro guide sportive – guide subacquee Regione Autonoma della Sardegna.
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Giovanni Zinchiri: (“The beautiful Gianni” per gli amici!) Dive master PADI, brevettato CMAS *** e guida subacquea* di lunga esperienza. Un’attività che porta avanti con passione e che sente nell’animo. È amante della storia dei luoghi e della biologia marina e non perde occasione per condividere simpatici e curiosi aneddoti con chi si immerge o va alla scoperta del territorio insieme a lui.
Gianni è anche un provetto barcaiolo patentato.
* n° 358 registro guide sportive – guide subacquee Regione Autonoma della Sardegna.
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Sergio Farina: (per gli amici “Serginho”) Istruttore PADI (Master Scuba Diver Trainer 966278) e guida subacquea* di lunga esperienza in Italia e all’estero (Maldive, Kenya, Mar Rosso). Molto serio e professionale sul lavoro, appassionato della storia dei luoghi e della natura sopra e sotto l’acqua, trova sempre il modo per far divertire e sorridere durante le immersioni in mare o nelle sessioni teoriche e pratiche dei corsi subacquei.
Possiede ed è titolato ad insegnare le specialità PADI: Immersione profonda (deep), Digital under water photography, Enriched air, Underwater naturalist, Relitti, Care for children, Peak performance buoyancy, Project aware, Coral reef conservation.
Sergio è anche un valido barcaiolo patentato e ha alle spalle una lunga esperienza professionale su barche da crociera e yacht.
* n° 659 registro guide sportive – guide subacquee Regione Autonoma della Sardegna.
Aragosta: è la regina della Sardegna e gradita compagna di ogni immersione. Schiva ma al tempo stesso curiosa, ama spesso sfoggiare tutta la sua eleganza di fronte alle maschere dei subacquei. È abitudinaria e con le sue antenne si sintonizza sempre su un programma, quello della tutela della natura.
Cavalluccio marino: è tra i più ammirati dai subacquei. Per quell’aspetto simpatico, ma anche per il suo incedere lento ed elegante. La sua presenza è una certezza per tutti, perché predilige ambienti naturali impeccabili e dove la presenza dell’uomo è attenta e rispettosa della natura.
Ricciola: è compagno abituale di tutte le immersioni in parete e nel blu. Il suo inconfondibile guizzo argentato che si accende nel blu è sempre un’emozione. È un po’ timida e introversa, ma appena sente le bolle dei subacquei in lontananza dà un possente colpo di coda e si avvicina curiosa.
Cernia: silenziosa e schiva, ma anche assai curiosa, accompagna ogni immersione tra anfratti e rocce di fondale. È molto gelosa del suo territorio, ma ama anche mostrarsi in tutta la sua maestosità e forza.
Barracuda: rapido, veloce, silenzioso. È il predatore per eccellenza di queste acque e spesso accompagna le discese e le risalite nel blu. Le bolle prodotte dai subacquei sono uno dei suoi divertimenti preferiti e ama farsi ammirare in branco.
Delfino: è il giocherellone dello staff. Guizza, salta, canta e fa spesso capolino al mattino presto, infrangendo il tranquillo specchio di mare di Porto Conte. Talvolta è un po’ diffidente, ma basta saperlo prendere e le emozioni sono garantite.
Astice: compagno fedele di numerose immersioni, soprattutto quelle in grotta. Gli anfratti sono il suo regno e basta illuminarlo con la torcia per metterlo in guardia. È molto sicuro di sé, anche perché sa di poter contare su due possenti chele…!
Ma non è finita qui! Come vedete dalle foto c’è un’infinità di fedeli compagni d’avventure da conoscere insieme!
Li paghiamo bene. Ci impegniamo ogni giorno a tutelare l’ambiente in cui vivono; la parte più importante della nostra “fabbrica” di vacanze da vivere fra natura, storia e libertà.
La storia del territorio algherese è affascinante e per molti aspetti straordinaria, tanto che un periodo di relax in questa zona è arricchito da spunti culturali di notevole interesse. In una porzione di territorio non troppo estesa sono custodite splendide testimonianze storiche e archeologiche delle epoche prenuragica e nuragica, come le necropoli ipogeiche di Santu Pedru (San Pietro) e Anghelu Ruju (Angelo rosso, cioè il diavolo) e i villaggi nuragici di Palmavera e Sant’Imbenia, tutti luoghi facilmente raggiungibili dal centro turistico ArchiMete.
Cliccando sulle schede a sinistra è possibile approfondire storia e curiosità di questi luoghi e programmare itinerari trekking immersi fra natura, storia, cultura e archeologia. Il tutto condito da un pizzico di avventura. Il che non guasta affatto!
Con i suoi 44mila abitanti è la quinta città della Sardegna per popolazione. È nota in tutto il mondo anche come “Barceloneta”, cioè la piccola Barcellona, per via delle origini catalane. Nel corso dei secoli, infatti, Alghero ha subito numerose dominazioni, ma è dal XI secolo in poi che viene scritta la sua storia più recente: prima la fondazione del borgo vecchio da parte della famiglia nobile genovese dei Doria, poi una serie di tentativi di conquista: ci provano i pisani nel 1283, ma invano. Ci riescono, invece, i catalani che, nel 1353, guidati da Pietro IV d’Aragona “Il Cerimonioso”, espugnano la città favoriti anche da una carestia e da un’ondata di peste. Comincia la forte impronta catalana che non si interromperà mai più, nonostante l’alternanza di nuove dominazioni. Nella seconda metà del XIV secolo la crisi del Regno d’Aragona permette alla Giudicessa Eleonora d’Arborea e al marito Brancaleone Doria di riconquistare Alghero. Si susseguirono nuovamente la dominazione spagnola e quella dei Savoia, nel 1720. Ma ormai la cultura catalana era entrata nel dna di questa città e ancora oggi la versione antica del catalano è parlata dalla popolazione e influenza usi e costumi. Perfino gli atti pubblici e le indicazioni delle strade e della piazze sono riportate in italiano e in catalano, tanto che Alghero è considerata isola linguistica: il 35% dei suoi abitanti parla catalano nella variante algherese, lingua minoritaria riconosciuta dalla Repubblica Italiana e dalla Regione Sardegna.
Alghero è capoluogo della “Riviera del Corallo”, per via della grande quantità di corallo rosso della qualità più pregiata presente nei fondali della rada e della costa che si estende fino a Capo Caccia. Una ricchezza naturale ed economica che ha portato alla nascita di un vero e proprio distretto specializzato nella lavorazione artigianale e vendita di questo organismo. Nel suggestivo centro storico di Alghero si aprono numerosi laboratori e oreficerie dove i turisti hanno l’opportunità di ammirare splendidi capolavori in corallo e le delicate fasi della lavorazione. Il “tour del Corallo” è una delle esperienze che chi viene a Capo Caccia e ad Alghero non può davvero perdere.
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Gusto & Cultura: un binomio che appartiene profondamente all’Italia. In particolare alla Sardegna, culla della civiltà nuragica, ma anche di lavorazioni straordinarie che, da millenni, sbocciano fra le mani di veri e propri maghi che si chiamano vignaioli, pastori, norcini, pescatori, artigiani di legno, metalli, pietra, cuoio e mille altre materie prime offerte dalla terra sarda.
Vini, formaggi, olio, salumi, pane, spirito di amicizia ed allegria sono i gustosi condimenti di un tour che abbina gli aspetti culturali del nord-ovest Sardegna alla tradizione culinaria e agrosilvopastorale dell’Isola.
A bordo di un comodo minibus con aria condizionata si parte alla scoperta di un itinerario fra i principali siti archeologici che gravitano nell’area del Parco Naturale Regionale di Porto Conte. Dalla necropoli di Anghelu Ruju al complesso nuragico Palmavera fino al promontorio di Capo Caccia, patrimonio Unesco, e al Parco di Porto Conte che, all’interno della sua sede, accanto a un percorso naturalistico e botanico, custodisce la memoria della storica Colonia Penale di Tramariglio.
Il tour alterna piacevoli momenti culturali ad altrettanto gradevoli visite presso rinomate aziende vitivinicole della zona, aziende agricole e laboratori caseari dove le degustazioni e gli assaggi di prodotti tipici non sono una facoltà, ma un vero e proprio obbligo!
Il tour parte da Alghero (per i partecipanti è previsto l’appuntamento presso la propria struttura ricettiva) e dura mezza giornata.
La cornice naturale di Alghero
Dai fondali incantevoli alle coste caraibiche, dalla pianura ricca di vegetazione e macchia mediterranea ai rilievi montuosi ideali per escursioni indimenticabili. Il territorio di Alghero offre qualunque genere di divertimento a stretto contatto con la natura più vera e incontaminata. Già dal lungomare di Alghero l’occhio del visitatore è attratto dall’inconfondibile sagoma a forma di tartaruga di Capo Caccia, luogo di primario interesse naturalistico e culturale che è il cuore di due riserve: l’Area Marina Protetta di Capo Caccia-Isola Piana e il Parco Naturale Regionale di Porto Conte.
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Siamo nel cuore dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia-Isola Piana e del Parco Naturale Regionale di Porto Conte, direttamente sulla spiaggia della baia di Tramariglio. Un vero e proprio paradiso naturalistico, ambientale e logistico visto che dalla baia, ben riparata da venti e mare mosso, è assai agevole raggiungere tutti i punti di immersione, snorkeling e svolgere escursioni terrestri nelle due riserve naturali.
La vicinanza con la città di Alghero, poi, è un invito esplicito ad organizzare un affascinante tour fra le ricchezze storiche e culturali dell’antica cittadina di origine catalana.
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Ecoturismo attivo all’aria aperta, in mare, a piedi, a cavallo, in kayak….
Un Paradiso naturale sopra e sotto il mare. Il comprensorio di Capo Caccia e della baia di Tramariglio è tuttora rifugio privilegiato di uccelli protetti come il grifone (Gyps fulvus fulvus), presente in Sardegna, soprattutto in questa zona, in poco meno di un centinaio di esemplari; ma anche come il gheppio (falcus tinnunculus), il falco pellegrino (Falco peregrinus), il gabbiano còrso (Ichthyaetus audouinii) e il cormorano (Phalacrocorax carbo) che nidifica e bazzica la vicina isola Foradada.
La zona è anche ideale per gli appassionati di trekking, equitazione e mountain bike. Nella riservetta “Arca di Noè”, in zona Tramariglio, sono facilmente visibili animali come il cinghiale, il cavallino della Giara e il daino.
Alcuni percorsi sono affrontabili dalla maggior parte degli escursionisti, mentre per altri sono necessarie esperienza, abilità tecniche e atletiche. È consigliabile, sempre e per chiunque, intraprendere l’escursione indossando scarponcini da trekking e avere con sé uno zainetto con acqua, viveri ad alto contenuto energetico e un indumento di ricambio.
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