Sì, è proprio così. Arrivano le prime giornate dal sapore estivo e per gli appassionati di mare e di subacquea comincia l’irresistibile richiamo a indossare muta e bombole e riconquistare le meraviglie del mondo marino.
Ma prima di dar sfogo alla propria passione è bene prendere in considerazione alcune regole d’oro che renderanno ancor più piacevole la lunga stagione delle immersioni.
Una buona preparazione fisica è di certo un fattore importante. Un grandissimo aiuto viene già da semplici pratiche quotidiane, come scegliere le scale al posto dell’ascensore, parcheggiare l’auto un po’ più distante dal luogo che si vuole raggiungere in modo da essere “obbligati” a percorrere un po’ di strada a passo veloce; se possibile preferire la bicicletta all’auto, evitare di fumare e assumere qualsiasi genere di sostanze stupefacenti. È fondamentale eseguire un check up medico ogni anno e, accanto a queste poche regole, è consigliabile praticare un po’ di attività sportiva aerobica non agonistica come jogging, nordic walking, calcio, calcetto e tutti quegli sport che fanno muovere in modo armonico un po’ tutti i muscoli del corpo.
Siamo dunque quasi pronti per un bel tuffo in acqua! Ma prima, in particolare per chi ha iniziato da poco l’attività subacquea o non ha maturato un’esperienza sufficientemente lunga, è opportuno rivedere le regole base dell’immersione con le bombole. Se il periodo di inattività è piuttosto lungo, è buona norma svolgere un paio di immersioni di refresh (eventualmente anche in piscina) e riprendere confidenza con l’attrezzatura. Consigli importanti potranno venire dall’istruttore che vi ha seguito durante il corso oppure dal libro sul quale avete studiato per conseguire il brevetto, la certificazione necessaria per immergersi.
Finalmente! È il momento dell’immersione! Presso il diving o il centro turistico troverete tutti i servizi necessari per svolgere al meglio (e soprattutto divertendovi) l’attività subacquea. E allora, che aspettate? Tutti in acqua!
Il decalogo per immergersi in sicurezza:
1) Essere idonei a livello medico per praticare l’attività subacquea;
2) Mantenere una buona forma fisica;
3) Mantenere il brevetto in efficienza eseguendo immersioni con costanza durante l’arco della stagione;
4) Prudenza e gradualità con le prime immersioni della stagione, rispettando sempre il sistema di coppia;
5) Rispettare sempre i limiti di profondità del brevetto che si possiede e, in ogni caso, per l’immersione ricreativa non superare mai i 39 metri;
6) Immergersi soltanto se si è in buone condizioni di salute e non preoccuparsi se un malessere generale dovesse precludere anche l’immersione del compagno. Mai derogare alla sicurezza;
7) Pianificare con cura l’immersione, le profondità e ripassare i gesti convenzionali che sarà fondamentale conoscere e saper interpretare sott’acqua;
8) Verificare sempre l’efficienza della propria attrezzatura e conoscere la funzionalità di quella del compagno o di quella presa a nolo;
9) Al termine dell’immersione evitare sforzi fisici in modo da favorire la desaturazione dei tessuti del corpo;
10) Non prendere l’aereo nelle 24 ore successive all’immersione e non andare in alta quota per evitare problemi di pressione che potrebbero risultare assai pericolosi.
E adesso… maschera, pinne, bombole e si va!
A bordo di un kayak per vivere da protagonisti le meraviglie naturali dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia e del Parco di Porto Conte. Emozioni davvero uniche! Capo Caccia, il gigante addormentato che domina la Riviera del Corallo, è simbolo di forza e natura incontrastata, spesso inaccessibile. Un enorme promontorio di roccia calcarea situato nell’estremità occidentale della Sardegna che si eleva sul mare per 186 metri. Nel punto più alto si trova la stazione meteorologica di Capo Caccia che ospita anche il faro.
I versanti di roccia candida a picco sul mare sono rifugi inaccessibili per numerose specie di animali, in particolari uccelli e rapaci che costruiscono i nidi sfruttando crepacci e costoni delle falesie.
Clicca sulle schede a sinistra per saperne di più!
.
Turismo attivo “fiore all’occhiello” dell’offerta vacanziera della Sardegna, regione che concentra mille opportunità per vivere un periodo di relax e divertimento fra attività outdoor e ambienti naturali straordinari.
L’appuntamento per operatori del settore sardi, nazionali e internazionali è a Bosa (OR), dal 12 al 17 marzo, date in cui è in programma la 4^ edizione della BITAS, Borsa Internazionale del Turismo Attivo in Sardegna organizzata dall’Agenzia Sardegna Promozione con il patrocinio dell’Enit, l’Agenzia Nazionale Italiana del Turismo, che ha riconosciuto “l’alta valenza turistica della manifestazione”.
Valenza turistica ed economica, aggiungiamo noi, dal momento che il turismo rappresenta un comparto d’oro per lo sviluppo della nostra bella Isola e dell’economia nazionale in generale. L’obiettivo della manifestazione è incentivare le politiche di destagionalizzazione, delocalizzazione e diversificazione dell’offerta turistica sarda, promuovendo e potenziando il turismo attivo, segmento specifico del mercato turistico. Turismo attivo, in Sardegna, significa fruire a fondo di un territorio che, accanto ad emozioni e incantevoli scenari naturali e culturali, offre splendide occasioni per immersioni subacquee, snorkeling tour, kayak, trekking, nordic walking, equitazione, vela e tante altre attività outdoor.
Tra gli altri aspetti affatto secondari, poi, c’è il fatto che il settore del turismo attivo rappresenta per le imprese turistiche un’opportunità attorno alla quale sviluppare nuove idee e progetti. Per esempio è già realtà la Technological Multisport Week (TMW), settimana multisport supportata da tecnologie avanzate e sviluppata insieme alle aziende Area 3 – A Human Motion Lab e Aqvatech Engineering che operano all’interno del Parco tecnologico-scientifico di “Porto Conte Ricerche”, a Capo Caccia-Alghero.
La BITAS si conferma dunque un appuntamento strategico in vista della lunga (speriamo il più possibile!) stagione turistica e l’auspicio è che la partecipazione delle imprese del turismo sia un ulteriore stimolo a migliorare reti e infrastrutture al servizio di un comparto che per la Sardegna è semplicemente fondamentale.
Ricerca e tecnologia applicate al turismo. Parte dalla Sardegna, da Alghero, l’innovativo progetto TMW, acronimo di Technological Multisport Week, settimana multisport supportata da tecnologie avanzate.
Il progetto nasce dalla stretta collaborazione fra la società sarda ArchiMete srl, specializzata nel turismo attivo e con sede a Tramariglio (Alghero – Capo Caccia), e le aziende Area 3 – A Human Motion Lab e Aqvatech Engineering che operano all’interno del Parco tecnologico-scientifico di “Porto Conte Ricerche”, nello straordinario contesto naturalistico di Capo Caccia.
Il turismo, benchè sia il settore che forse più di tutti presenta potenzialità fondamentali per sostenere la ripresa e lo sviluppo della Sardegna e del Paese, sta attraversando un momento non facile a causa della crisi economica internazionale. È in quest’ottica che ArchiMete, Area 3 e Aqvatech hanno studiato e lanciato TMW, proposta di settimana multisport originale e innovativa. L’idea alla base è abbinare la pratica sportivo-ricreativa ad un contesto ambientale unico: il comprensorio di Alghero, il Parco terrestre di Porto Conte e l’Area marina protetta di Capo Caccia e Isola Piana. Tutto questo con il supporto scientifico, tecnologico e formativo delle aziende insediate all’interno del prestigioso Parco scientifico-tecnologico di Porto Conte Ricerche. È così che i turisti hanno l’opportunità di immergersi nel contesto ambientale e naturalistico attraverso la pratica di attività come diving, snorkeling, trekking, kayak, mountain bike ed equitazione.
Il valore aggiunto della proposta è dato dalla possibilità di monitorare numerose qualità fisiche dei partecipanti (come forza, equilibrio, composizione corporea, ecc.) attraverso attività di valutazione funzionale svolte da Area 3, proprio sul modello utilizzato con gli atleti della Dinamo-Banco di Sardegna Sassari, team che (altro…)
Proteggere, tutelare e valorizzare nella maniera più rispettosa possibile il nostro patrimonio più prezioso, quello che mai nessuno al mondo potrà minimamente pensare di copiarci: le ricchezze naturali e ambientali, i beni storici e archeologici. Ecco il vero elemento indistruttibile e inattaccabile del Made in Italy. Un’espressione, quest’ultima, di cui si è spesso abusato negli anni pre-crisi, quasi fosse una formuletta magica utile a tenere a distanza le minacce più pesanti della crisi economica dell’Occidente. In realtà pronunciarla a ripetizione o scriverla qua e là è servito a ben poco.
Perché? Beh…, un matrimonio celebrato su lusso e frasi d’effetto, ma privo dell’amore, è destinato a naufragare. Il Made in Italy è come un matrimonio e per funzionare ha bisogno proprio dell’amore per il Paese. Solo così potrà diventare un potentissimo volano dell’economia italiana.
Qualcuno potrà obiettare che il Made in Italy è già una realtà florida… basti pensare ai grandi marchi di auto, moto, alle griffes di moda, a qualche prodotto gastronomico e tanto altro. Bene, ottimo. Ma la domanda sorge spontanea: è davvero soltanto questo? O se opportunamente curato potrebbe essere tanto, tantissimo di più, ed essere vero elemento attrattore per tutti i settori dell’economia italiana per i prossimi decenni?
Facciamo un altro esempio e immaginiamo questa situazione: un facoltoso cliente russo, cinese o americano acquista una borsa griffata, massima espressione del Made in Italy. Gongolante e soddisfatto sta per poggiarla sul tavolino. Ma proprio in quell’istante l’occhio gli cade sul titolo altisonante di un articolo di giornale: “Pompei perde altri pezzi: giù un altro muro”. In un attimo quel sentimento di gioia, quell’immagine apparentemente granitica del Made in Italy, si sgretola, viene offuscata, in parte vanificata. E tutto per colpa dell’insensibilità, incapacità e ignoranza di governanti e amministratori bravissimi a pensare più al proprio tornaconto spicciolo che al bene del Paese (che in definitiva sarebbe poi anche il loro…).
In questo caso stiamo parlando di Pompei, sito Unesco (a proposito, anche Capo Caccia, insieme al Parco geominerario della Sardegna, rientra nella rete europea dei Geoparchi riconosciuti dall’Unesco), patrimonio mondiale dell’umanità che la storia e la civiltà hanno consegnato “gratis” al nostro Paese. Ma lo stesso discorso vale per ogni testimonianza storica e archeologica dell’Italia. Sardegna compresa (a proposito, se volete guardate le splendide immagini dello spot “Sa die de sa Sardigna” 2012 che tra i protagonisti vede la bravissima violinista sarda Anna Tifu), culla della civiltà nuragica (quanti siti culturali sono ancora completamente abbandonati!) e scrigno di tesori storici, archeologici, gastronomici e naturalistici in molti casi non ancora opportunamente valorizzati.
Da questo punto di vista la frontiera del turismo attivo è un enorme valore aggiunto, una preziosa opportunità per vivere ed esaltare in maniera proficua il Made in Italy.
Si è alla vigilia del World Travel Market 2012 di Londra, in programma dal 5 all’8 novembre a Londra e fra le principali fiere mondiali dedicate al turismo. Non è un caso che, da qualche anno a questa parte, nell’ambito dell’evento, sia nata la costola del World Responsible Tourism Day, intera giornata dedicata al turismo sostenibile, responsabile ed etico. Un principio che, per quanto riguarda la Sardegna e l’Italia, si inserisce con forza nell’alveo del Made in Italy.
E se questo è un motore ad altissimo potenziale, è bene che l’officina Stato funzioni a dovere: ancora oggi trafile burocratiche inutili e farraginose, unitamente ai tempi biblici della Pubblica Amministrazione, mortificano di fatto qualunque iniziativa imprenditoriale e soffocano la ripresa. Anziché discutere se abbassare di mezzo punto o un punto l’Irpef e aumentare contestualmente l’Iva di un altro punto, forse sarebbe più opportuno e indubbiamente produttivo rendere certi, trasparenti e meno ingarbugliati i tempi burocratici che strozzano la vita delle aziende, soprattutto delle piccole e medie, e sono la più grande zavorra per il sistema imprenditoriale italiano. Con tutto ciò che ne consegue, soprattutto a livello sociale ed economico.
Utopia? Chissà…. Di sicuro la maggioranza degli italiani ci metterebbe la firma. Vogliamo scommettere?
Molte piccole azioni individuali per raggiungere un grande obiettivo: tutelare l’ambiente e avere un mondo migliore in cui vivere. E…, naturalmente, dove trascorrere una vacanza unica!
È la strategia che anima la nostra azienda turistica che opera nel cuore del nord-ovest della Sardegna, nel Parco Naturale Regionale di Porto Conte e dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia-Isola Piana.
Consideriamo la “filosofia verde” un must, un fattore imprescindibile per programmare tutte le attività.
Ecco perché, in occasione della nostra prima partecipazione al World Travel Market di Londra (5-8 novembre), abbiamo aderito in maniera convinta al WRTD, Giornata Mondiale del Turismo Responsabile 2012, in programma il 7 novembre nell’ambito della fiera londinese.
Una giornata d’azione collettiva per la quale gli organizzatori di WTM WRTD si sono posti quattro obiettivi da raggiungere. Con il sostegno dell’Organizzazione mondiale del Turismo (UNWTO) si vuole stimolare l’industria (altro…)
Le politiche del lavoro in Sardegna passano necessariamente da un rilancio intelligente e ben coordinato del turismo. In qualunque forma esso venga sviluppato (certo, ancora meglio se sostenibile e responsabile): attivo, alberghiero, dei campeggi, di lusso, legato al mare, al golf e a un’altra miriade di attività.
Ma se l’obiettivo è quello di creare ricchezza e benessere per una regione unica al mondo per natura, cultura, tradizioni ed enogastronomia, è necessario cambiare rapidamente passo.
Se è vero –come purtroppo confermano le recenti statistiche elaborate dai centri studi di numerose associazioni di categoria– che in Italia un giorno alla settimana viene bruciato dalla burocrazia, onore al merito agli imprenditori del Bel Paese che, nonostante il freno a mano costantemente tirato (e non certo per colpa loro), riescono ad ottenere risultati d’eccellenza.
La trasparenza di percorsi informatizzati per l’iter di qualsiasi pratica resta ancora un miraggio e i rallentamenti sono la drammatica normalità.
È forse lasciando tutto così che l’Italia pensa di risollevare rapidamente l’economia? In questo modo, in realtà, c’è il rischio di vanificare anche gli effetti della tanto decantata “spending review”.
Nonostante questo la classe imprenditoriale prosegue a investire con costanza e professionalità su settori produttivi promettenti. E fra questi, per la Sardegna, c’è ovviamente il turismo. È in quest’ottica che, dal 5 all’8 novembre prossimi lo staff di ArchiMete sarà a Londra, tra gli espositori del World Travel Market – WTM 2012 – fiera internazionale del turismo che si conferma uno tra i più importanti appuntamenti per gli operatori del comparto turistico di tutto il mondo. Il WTM 2012 giunge cinque mesi dopo il workshop tra buyers spagnoli e operatori turistici della Sardegna promosso a Madrid e che ci ha permesso di testare il grande interesse che il mercato dell’Europa occidentale nutre nei confronti dell’offerta sarda.
Abbiamo scelto di partecipare al WTM 2012 di Londra nella consapevolezza di rappresentare una delle tante potenzialità turistiche di questa regione, convinti anche che questo sforzo comune possa trasformarsi in potentissimo volano per la creazione di nuovi posti di lavoro, pure altamente qualificati.
Lo staff di ArchiMete sarà (altro…)
Snorkeling: il modo più semplice e veloce per apprezzare le meraviglie del mondo sottomarino e dei tratti più nascosti e spesso inaccessibili della costa.
Tuttavia, come tutte le attività sportive che si svolgono in mare, è necessario praticarlo in sicurezza, con le attrezzature adeguate e, soprattutto se si va in posti difficilmente accessibili o isolati, con una guida esperta del luogo che, tra l’altro, può dare interessanti indicazioni sulla flora e la fauna marine.
“Con le pinne, fucile ed occhiali…” recita la nota canzone di Edoardo Vianello…. Più pratico, per noi (che tra l’altro operiamo in un’area marina protetta), sostituire il fucile con una muta che permette di restare in acqua per molto tempo e non avere freddo.
Lo snorkeling, infatti, è un’attività che ha preso molto piede negli ultimi anni: proprio perché una semplice escursione in gommone si trasforma in uno spettacolo unico. Nel corso di una mattinata è possibile visitare numerose calette e osservare la vita marina di estesi tratti di fondale.
Le emozioni non mancano: nella zona di Capo Caccia, nel nord-ovest della Sardegna, il giro delle correnti richiama grandi pelagici come ricciole, barracuda e delfini. Tutti animali innocui e splendidi da vedere, soprattutto se si è in acqua con maschera, boccaglio (lo snorkel) e pinne.
Snorkeling per tutti, con qualche avvertenza
Chiunque può praticare questa disciplina, perché è sufficiente quel minimo di innata acquaticità. Non è necessario essere né esperti sub né abili nuotatori, e per mantenere meglio il galleggiamento basta indossare la muta o un giubbotto galleggiante.
Per praticare snorkeling in sicurezza e in modo divertente, è sufficiente rispettare alcune semplici regole: il sistema di coppia è fondamentale ed è obbligatorio portare con sé un pallone di segnalazione che indicherà a chi transita con un’imbarcazione di stare lontano almeno 50 metri. È buona regola, inoltre, non allontanarsi troppo dalla riva e prima di partire per un tour snorkeling è sempre bene comunicare a un amico o al personale del centro turistico i luoghi che si intende visitare e l’orario previsto per il rientro.
L’attrezzatura
Maschera: rappresenta la nostra finestra sott’acqua. Ecco perché è importante scegliere quella che meglio si adatta alle (altro…)
Il mercato spagnolo si conferma un importantissimo punto di riferimento per l’industria turistica sarda. Ne abbiamo avuto la prova il 4 giugno scorso partecipando al workshop tra buyers spagnoli e operatori turistici della Sardegna promosso a Madrid, presso l’Ambasciata italiana, dal Servizio Gestione Progetti Nazionali e Comunitari dell’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna.
Al di là di qualche aspetto organizzativo da tarare meglio (ne parleremo più avanti), a Madrid abbiamo potuto rilevare il grande interesse degli operatori madrileni e spagnoli nei confronti dell’offerta sarda dedicata al turismo attivo: diving, snorkeling e trekking la fanno da padroni, anche perché gli spagnoli sono un popolo curioso e dinamico, a tutte le età. Ottimo l’interesse anche verso settori come il kayak, i tour culturali e per l’assai promettente nicchia del golf che attira sempre più turisti dal centro e nord Europa desiderosi di vivere una vacanza attiva e al tempo stesso di relax. Ovviamente immersi nella natura incontaminata (a Capo Caccia i due parchi, quello terrestre di Porto Conte e l’Area marina, rappresentano due enormi valori aggiunti).
Dalla Spagna… con amore. Per la natura, per il turismo attivo, per le immersioni, lo snorkeling, il trekking e tante altre attività per vivere un momento di relax in piena sintonia con sé stessi. Il prossimo 4 giugno lo staff di ArchiMete sarà a Madrid per partecipare al workshop tra buyers spagnoli e operatori turistici della Sardegna. Tra la Spagna e l’isola, del resto, il rapporto è antico e assai florido (ad Alghero, città di cultura Catalana, ne sappiamo qualcosa!).
L’iniziativa, organizzata dal Servizio Gestione Progetti Nazionali e Comunitari dell’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna, rientra frale attività programmate nell’ambito del POR FESR 2007-2013. LdA 4.2.4.d. “Progetto strategico generale di promozione e comunicazione della Sardegna come destinazione turistica”.
Il workshop si svolgerà per tutto il pomeriggio del 4 giugno nei saloni della Cancelleria Consolare dell’Ambasciata d’Italia a Madrid, con incontri programmati fra operatori turistici sardi e agenzie di viaggio e tour operator spagnoli. Al termine conferenza stampa con i giornalisti e presentazione della Sardegna con un focus tematico sul turismo culturale. Una bella opportunità per chi, come ArchiMete, ha scelto di investire sul turismo intelligente, basato sul mix di divertimento, relax, cultura, natura incontaminata ed enogastronomia. Senza ovviamente tralasciare due importantissimi valori aggiunti di quel territorio in cui operiamo con passione e rispetto: il Parco Naturale di Porto Conte e l’Area marina protetta di Capo Caccia e Isola Piana, due gioielli che abbiamo sistemato con cura nel bagaglio prima di partire alla volta di Madrid.
Cosa ci aspettiamo? Che si fortifichi ulteriormente il legame tra la Spagna e la Sardegna, e che si diffonda sempre più il concetto di “valore del territorio”, vero punto di forza di un turismo ordinato, sostenibile, intelligente e sempre più globale.
Continui aggiornamenti su Twitter (Twitter.com/Archimete). Seguiteci, non ve ne pentirete!
Al nostro rientro un dettagliato report con i contenuti e le impressioni sul workshop.