Il turismo è, o dovrebbe essere, il primo settore di sviluppo economico della Sardegna, territorio unico al mondo per ricchezza di ambienti naturali, cultura, storia, arte e enogastronomia. In questo ambito il turismo attivo rappresenta un tassello fondamentale per la crescita economica, per il lavoro e per l’occupazione qualificata.
È apparso più che evidente alla Bitas, la Borsa Internazionale del Turismo Attivo in Sardegna (www.bitas2012.it) in programma dal 30 marzo al 3 aprile a Nuoro. Una terza edizione che ha richiamato centinaia di operatori turistici di tutta Europa, pronti a confermare, a scoprire e a investire sulle mille opportunità di turismo che la Sardegna è in grado di offrire. Si spazia dal trekking all’equitazione, dalle immersioni subacquee allo snorkeling, dalle escursioni in kayak a quelle a vela, il tutto condito da una gastronomia eccellente e da ambienti naturali unici.
Per ArchiMete, che ha scelto di investire sulla cultura del turismo sostenibile in Sardegna e sull’offerta destagionalizzata, la Bitas 2012 ha rappresentato un’esperienza assai utile e gratificante. Numerosi i buyer nazionali e internazionali che hanno compreso e apprezzato il nostro messaggio: trasformare una vacanza nella propria personale vacanza, avendo l’opportunità di scegliere itinerari, attività, il modo e lo stile con cui vivere in modo attivo e dinamico un periodo di relax. In quest’ottica ha giocato molto la linea aziendale improntata al valore territoriale e alla condivisione con i clienti e partner commerciali che ArchiMete ha voluto adottare (a questo proposito vedi www.kontagio.eu/una-progetto-geniale-per-lo-start-up-di-un-centro-turistico-in-sardegna-il-caso-archimete/) e sono stati presentati pacchetti di 4 giorni e 3 notti dedicati a diving, snorkeling, trekking e kayak, avendo l’accortezza di completarli con altre opportunità che permettessero al turista/esploratore di essere protagonista di almeno altre due caratteristiche del territorio: l’offerta diving, per esempio, oltre alle immersioni nell’Area marina protetta di Capo Caccia e Isola Piana, prevede anche tour naturalistici lungo i sentieri del parco naturale di Porto Conte, una visita della città catalana di Alghero e momenti conviviali con tipicità sarde e catalane.
La Bitas 2012 ha dimostrato, insomma, che in Sardegna questo settore turistico rappresenta una nuova frontiera che ha tantissimo da dire e su cui c’è molto da lavorare.
Strada in discesa, dunque? Affatto. I primi ostacoli da superare sono la carenza di infrastrutture, la difficoltà dei collegamenti con l’isola e la ritrosia di molti operatori turistici a “fare rete”, a condividere la propria attività ed esperienza per creare sviluppo. Ma il percorso è tracciato, e fortunatamente, questo sì, viaggia in rete. Quella di internet.
Galleria fotografica delle nostre fiere: http://www.flickr.com//photos/archimete/sets/72157629724775847/show/
Immersioni subacquee, da moda a passione vera. Da turismo un po’ “chic” degli anni ’90 a punto di forza del turismo attivo e dinamico.
Lo conferma il trend degli ultimi anni: è stato notevolmente ridimensionato (per fortuna), il fenomeno dei “brevetti take away”, fino a qualche anno fa rilasciati con troppa facilità e rapidità presso villaggi e villaggetti. «Che faccio in questa settimana di vacanza?». «Prendi il brevetto per immersioni!», ti dicevano. Corsi che si riducevano a un’infarinatura generale, tralasciando troppo spesso gli aspetti della sicurezza e della corretta gestione dell’immersione.
Oggi chi si avvicina all’universo delle profondità marine lo fa sempre più con la consapevolezza di voler raggiungere un preciso obiettivo: godere la ricchezza e la bellezza del sesto continente. Con gradualità e tenendo ben presente le regole per immergersi. Regole semplici, ben codificate, dalle quali però –sott’acqua vige il “sistema di coppia”- dipende anche la sicurezza e la tranquillità del compagno di immersione.
Immersioni subacquee ed escursioni in natura che, recentemente, alcune scuole hanno addirittura inserito tra i progetti didattici. Nel milanese, per esempio, una classe ha avuto la bella opportunità di frequentare un corso di subacquea: prima una serie di simpatiche, quanto efficaci, lezioni di teoria svolte in un’atmosfera di amicizia e collaborazione, seguite dalla fondamentale parte pratica svolta in piscina e poi in mare. Divertimento puro.
Un plauso ai dirigenti e agli insegnanti di quelle scuole: perché chi, soprattutto fra i banchi di scuola, impara a confrontarsi con la natura, con i suoi ritmi, con i propri limiti, non potrà che crescere con principi sani.
È la bella funzione educativa e formativa dello sport: quella che ciascuno di noi, che sia insegnante o operatore turistico, ha il dovere di sostenere.
Facile che diventi soprattutto un piacere.
Una sede con una lunga, curiosa e affascinante storia: la struttura dove si trova il centro turistico ArchiMete, nella baia di Tramariglio (dal catalano “Tramarill”, cioè “Tra due mari”), risale ai primi anni ’40 del secolo scorso. Il fabbricato, infatti, nacque come alloggio dei militari, in particolare Carabinieri, che svolgevano servizio presso l’ex colonia penale. La casa circondariale di Tramariglio, ancora oggi ben visibile, visitabile e trasformata in prestigiosa sede operativa del Parco Naturale Regionale di Porto Conte, era il cuore del piccolo villaggio di detenuti impiegati per la bonifica della Nurra avviata nel 1933. Tramariglio era però una colonia penale un po’ diversa rispetto alle altre, soprattutto grazie alle intenzioni del direttore dell’epoca, che puntò più sui principi della rieducazione e della redenzione dei carcerati, piuttosto che su un duro quanto inutile sistema carcerario. E i risultati furono importanti, perché i detenuti, oltre alla bonifica, portarono avanti anche un’importante opera di rimboschimento della zona e di impianto di vigneti, pini eucalipti e manutenzione ordinaria e straordinaria di questa parte nord-ovest della Sardegna. Un lavoro di cui oggi godono operatori turistici e visitatori, chiamati in prima persona a rispettare sempre la natura del luogo.
Il complesso dell’ex colonia penale è stato dismesso dall’amministrazione carceraria nel 1997 e gli enti parco che gestiscono la zona – il Parco Naturale Regionale di Porto Conte e l’Area Marina Protetta di Capo Caccia-Isola Piana – hanno lasciato spazio a un oculato quanto attento utilizzo delle strutture da parte di operatori turistici consapevoli della ricchezza naturale, storica, culturale e rurale, veri valori aggiunti da custodire e preservare perché rendono unica al mondo questa porzione dell’isola.
L’affascinante storia del luogo è raccolta nel pregevole volume “La colonia penale di Tramariglio – Architetture del novecento nel Parco di Porto Conte” curato da Giorgio Peghin e edito dalla Carlo Delfino Editore per la collana “I Quaderni del Parco di Porto Conte”. Il libro è in vendita presso la sede del parco (www.parcodiportoconte.it).
Nel corso di un recente convegno nel settore turistico è stato approfondito il rapporto fra il turismo e la Sardegna. Una regione che, indiscutibilmente, rappresenta la punta di diamante del settore a livello nazionale, soprattutto per quanto riguarda gli ambienti naturali (sia terrestri che marini), l’archeologia, la cultura, l’enogastronomia e il folklore.
La Sardegna, del resto, gode di splendide potenzialità che rappresentano trampolini di lancio unici per trasformare (davvero) il turismo nella prima “industria” della regione: ambienti naturali e paesaggi incantevoli; un’eccellente qualità dell’aria e dell’acqua; un’identità culturale forte e una gastronomia sopraffina. Peccato, però, che a queste potenzialità facciano da contraltare dei limiti piuttosto pesanti, su cui tutto il sistema –pubblico e privato- deve impegnarsi a lavorare per superarli. Per esempio tra gli operatori si avverte ancora molto la difficoltà a “fare rete”, a interloquire, a collaborare. E poi il sistema delle infrastrutture e dei trasporti è debole e per troppi versi impreparato a sostenere un’industria diffusa come quella turistica che, se ben organizzata, potrebbe addirittura concorrere ad abbattere –se non quasi annullare- i costi dei trasporti per i turisti. In questo quadro una compagnia aerea low cost è già una benedizione, ma ci sono i presupposti per abbracciare anche altri tipi di trasporto.
Ma come si viene fuori da questo nodo? Con il coraggio delle scelte, con la professionalità e la lungimiranza degli operatori turistici (compresi quelli specializzati nei trasporti), con quel cambio di mentalità in versione “2.0” che impone (per fortuna) il mercato globale.
ArchiMete, nel suo piccolo, sta percorrendo con costanza questa strada, con l’auspicio che sia d’esempio per altre realtà turistiche e imprenditoriali.
Qui a Capo Caccia, in Sardegna, per certi versi è Natale ogni giorno: gli alberi non mancano e i doni sono splendidi e all’ordine del… secondo! Basta saperli riconoscere e apprezzare: i profumi e i colori della macchia mediterranea, l’aria pura che si mescola alla brezza marina, la limpidezza del mare, fino al volo silenzioso e discreto di un grifone, il cui avvistamento, da solo, vale un’intera vacanza in questo angolo di paradiso qual è la Riviera del Corallo.
Come vedete gli auguri che vi facciamo –e ci facciamo– sono molto semplici, ma al tempo stesso genuini e sinceri. Perché riguardano il bene più prezioso che abbiamo: la natura, l’ambiente in cui viviamo. Un bene che ciascuno di noi ha ricevuto in dono da altri, ed è proprio per questo che non c’è altro regalo più bello che custodire al meglio e lasciare il più possibile intatto questo patrimonio alle future generazioni.
Auguri e auspici da estendere anche a tutto il 2012: che sia l’anno in cui, ciascuno di noi, sappia recuperare un po’ di quel rapporto perduto con Madre Natura; ritrovare i ritmi di una vita a misura d’uomo; acquistare sempre più la consapevolezza che tutelare la natura, le risorse energetiche e naturali, è il modo più conveniente e migliore per garantire il futuro a sé stessi e agli altri.
E allora a tutti voi specialissimi auguri da tutto lo staff Archimete! E mi raccomando, restate in contatto con noi, perché il 2012 sarà ricchissimo di sorprese!
Il Parco naturale regionale di Porto Conte e l’Area Marina protetta di Capo Caccia e Isola Piana sono scrigni di biodiversità sia dal punto di vista floristico che faunistico. Inverni miti ed estati secche, condizioni climatiche tipiche della Sardegna, hanno favorito la diffusione di endemismi di enorme interesse naturalistico.
E tutto è alla portata di mano –anzi, di macchina fotografica!– di studiosi e appassionati di botanica e biologia.
Gli oltre cinquemila ettari di superficie del Parco regionale sono habitat naturale per straordinarie specie vegetali endemiche. In particolare in due aree di grande interesse, come Capo Caccia e Punta Giglio, dove la geomorfologia del territorio –prevalentemente carsico, con pochi centimetri di sedimento e terra tipicamente rossa– ha permesso il diffondersi di arbusti bassi ed erbe cespugliose: tra questi spiccano per importanza la Centaurea horrida (il fiordaliso spinoso, endemico della Sardegna settentrionale) e il Limonium nymphaeum, paleoendemismo noto come statice delle ninfe.
I parchi naturali sia terrestri che marini sono una risorsa fondamentale per tutte le imprese che operano nel turismo.
Un vero valore aggiunto per chi, come ArchiMete, propone offerte turistiche con le quali vivere la natura più vera e incontaminata. È anche per rafforzare questo messaggio che ArchiMete fa capolino nel grande mare delle fiere turistiche: il primo trampolino di lancio è la 3^ Borsa Locale del Turismo (BLT3) in programma a Sassari il 2 dicembre. Un momento di incontro e confronto tra operatori turistici della Sardegna e tour operator specializzati nel settore delle vacanze dinamiche.
Il comparto turistico è uno, se non addirittura il principale, canale di sviluppo economico dell’intero Paese. Sono i fatti a confermarlo, non certo noi: l’Italia è culla di civiltà, è prima al mondo per ricchezza di patrimonio storico, culturale e archeologico; e ha anche una tradizione culinaria sopraffina che di certo rappresenta un altro elemento trainante del turismo.
Peccato, però, che ancora si stenti a scommettere su tutto questo.
Ma qualcosa sta cambiando: sempre più giovani stanno riscoprendo il desiderio di mettersi in gioco nel proprio territorio di origine, sfruttando nella maniera più attenta e sostenibile luoghi incantevoli, mettendo a frutto anni di studio e titoli di specializzazione.
Perché oggi non è più sufficiente dire al turista “Vieni, sdraiati in spiaggia e fa il bagno nel mare turchese”.
C’è anche questo, ma non basta.
È necessario studiare e proporre un’offerta complessiva che, in pochi giorni, abbracci un ventaglio di proposte: subacquea, snorkeling, trekking a piedi o a cavallo, osservazione naturalistica, visite a siti archeologici, escursioni alla scoperta di angoli inaccessibili del territorio.
Lo chiede il mercato, soprattutto quello dei turisti del centro e nord Europa. Ecco da dove riparte l’industria turistica italiana.
E il nord ovest Sardegna deve essere pronto a giocare un ruolo da protagonista.
ArchiMete, un po’ come il grande genio e inventore Archimede.
Non sembri irriverente, ma ci siamo proprio ispirati a lui per dare il nome alla nostra attività specializzata nel settore del turismo attivo e dinamico. “Archi” come archeologia, storia, cultura e “Mete” come le destinazioni e avventure cercate e desiderate.
Il motivo di tutto questo è semplice: offrire al turista l’opportunità di crearsi una vacanza “geniale”, quella che soddisfa il più possibile le aspettative di ciascuno.
Un sogno, direte voi… Partiamo avvantaggiati, perché questo sogno è già in parte realtà: il centro turistico ArchiMete, infatti, opera nel nord ovest della Sardegna, terra già di per sé sinonimo – a pieno titolo – di natura incontaminata, bellezze storiche, archeologiche e culturali. Per non parlare, poi, della gastronomia sopraffina, puntino sulla “i” di ogni vacanza che si rispetti.
ArchiMete si trova al centro dell’incantevole Baia di Tramariglio, nel cuore di due riserve naturali, una terrestre e l’altra marina: il Parco regionale di Porto Conte e l’Area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana.